Musei made in Usa
Sono appena rientrata da un viaggio a New York e, come accaduto la prima volta, ho riportato con me -tra gli altri - il ricordo dei loro musei: il Guggenheim ed il Moma in particolare.
Ammiro molto la capacità, in un Paese che di certo non può puntare su edifici storici o archeologici, di rendere il proprio tesoro culturale quanto di più curato, attraente ed esclusivo possibile.
Il Guggenheim è di fatto un'esperienza unica già nell'architettura: la sinuosità dell'edificio ed il chiarore della sua tonalità di certo non passa inosservato e diventa ancor più interessante una volta entrati. Si viene accolti e rapiti da un vortice ascendente.
Curioso, asettico e nonostante la semplicità delle linee molto elegante.
La collezione Solomon Guggenheim con i capolavori di Picasso, Renoir, Mondrian e Cezanne insieme ad altri grandi Maestri fanno il resto.
Il MoMa invece ti accoglie in un edificio molto più newyorkese che non lascia neppure immaginare la maestosità di quanto contiene: 5 piani di arte allo stato puro, di contemporaneità di livello, di uno stile unico ed avvolgente anche per il più scettico visitatore.
Ci si perde tra Rothko e Pollock, tra Picasso e le sue Demoiselle d'Avignon, tra Van Gogh e la sua estatica Notte Stellata, tra Munch e Mondrian, Du Champ e Warhol.
Credo che tra le 100 cose da fare almeno una volta nella vita ci sia proprio la visita a questa meravigliosa città: caotica, entusiasta, disarmante, frenetica ed eccentrica, che riesce sempre e comunque a stupire ed a dedicare - nonostante la frettolosa atmosfera - il giusto tempo alla cultura.